
Cultura della terra e civiltà contadina caratterizzano la gastronomia romagnola le cui regine sono: le minestre di sfoglia, dette anche asciutte, i passatelli, gli strozzapreti, i tortelli ripieni di ricotta ed erbe e le tagliatelle.
Il più tipico dei prodotti romagnoli è la piadina romagnola, preparata con acqua, farina e sale, con aggiunta di olio o strutto. Viene lavorata al matterello e cotto a fiamma viva sulla teglia ossia piatto di terracotta o su piastre di metallo o addirittura sul cosiddetto testo (lastre di pietra refrattaria). Dopo la lavorazione, la piadina viene farcita con salumi, formaggi freschi oppure marmellate, miele e soprattutto nutella.
Trattasi di vere e proprie produzioni artigianali che forniscono anche i supermercati.
In tutti i chioschi della romagna oltre alla piadina si vende anche una sua variante ossia il cosiddetto cassone o cascione, prodotto tipicamente emiliano più che romagnolo.
Il cassone si assomiglia alla piadina. La sfoglia viene farcita, ripiegata e poi chiusa prima che venga cotta. Farciture più o meno differenti dalla piadina per esempio con spinaci, bietole.
Lo Squacquerone è un formaggio tipico della Romagna, di origine antica ed è legato all’ambiente rurale. Oggi farcisce la piadina e il cassone.
Meno diffuse sono invece il rotolo ovvero piadina sottile farcita avvolta su se stessa e la piedizza perché farcita da stesa come la pizza.
La Romagna oltre ad essere il territorio della piadina è anche quello che se chiedi acqua ti danno il vino. Vini romagnoli di grande pregio sono: il Sangiovese e il Trebbiano.