
Cominciando dalla Porta repubblicana, sarà necessario specificare come l’Arco visibile tutt’ora non sia stato eretto su di un terreno vergine, ma si andò a sostituire ad una struttura precedente comunemente denominata Porta Romana.
Di conseguenza, di questa, che è più antica e che fu interamente sovrastata, rimangono ben pochi resti e sciaguratamente altrettante poche notizie.
Infatti il più antico ingresso cittadino fu intenzionalmente demolito per far posto al monumento voluto dal senato in onore di Augusto.
Poco e nulla si sa quindi della porta, tuttavia l’Aurigemma, sbilanciandosi, si sentì di dire che, innestata un metro più sotto dell’arco, era costituita, probabilmente, in “conci lapidei”, egli restava in dubbio se fosse costituita da due o tre “luci”.
Il Mansuelli più cautamente denunciò solo l’incertezza attorno ai due o tre fornici, constatando come i 3 metri di gettata di calcestruzzo, che servirono a far da base all’arco, avessero ormai obliterato le rimanenze della porta repubblicana .
Tuttavia il fatto che il livello stradale preaugusteo sembrava indicare un unico passaggio, lo convinse nel ‘71 a mutare la sua opinione in favore di un solo fornice.
Comunque sia, per riprendere le sue parole, sarebbe “perfettamente ozioso” indagare oltre sul numero delle aperture.
Si può affermare che la porta risalisse ai primi tempi della colonia latina, perciò con una datazione vicina alla fondazione di Rimini il 268 a.C., e che fosse edificata in opera poligonale, con grossi blocchi di pietra calcarea locale .
Se sulla provenienza di questa tipologia architettonica e sulla sua paternità esistono ancora dubbi, è abbastanza certo che l’arco, come tipo architettonico, nacque probabilmente contemporaneamente in diverse parti del mondo antico.
Certo è invece che proprio nel III secolo avanti Cristo, tale struttura, conobbe larga diffusione nel mondo romano, rendendo l’architettura di questo popolo ancora più autonoma da quella Etrusca e Greca.
Nel 1987 da uno scavo nei pressi dell'arco, sono emersi 14 metri di muro. L’appartenenza dei suddetti reperti ad un restauro sillano appare più che plausibile e probabile.
Infatti tal muro probabilmente è il residuo di una corte di guardia ed appare identico alla controporta che aveva la Porta Montanara a sud.

Quest'ultima inoltre sicuramente era di epoca sillana.
Dunque la Porta Romana è di epoca Repubblicana e successivamente in epoca Sillana (I secolo a.C.), venne attuato un intervento di edilizia pubblica che prevedeva la realizzazione delle Porta Montanara, della controporta dietro la Porta Romana e il restauro della cinta muraria (vedi la pagina "Le Mura Sillane").
Le porte cittadine:
© Testi depositati Dott. Francesco Piersimoni