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(parco dedicato al giacimento fossilifero del Marecchia)
La sua collocazione è fortemente significativa per una duplice considerazione: da una parte ha permesso il recupero ambientale dell'attività di cava; dall'altra la sua ubicazione, proprio nelle vicinanze del giacimento fossilifero, le attribuisce un ruolo altamente significativo.
Fin dagli anni settanta il professor Pietro Zangheri, studioso del nostro territorio, indicava la presenza di fossili nel fiume Marecchia. In seguito Stefano Sabattini, appassionato di archeologia, individuò l'esistenza di questo giacimento fossilifero; fino ad allora non erano stati eseguiti studi sulle caratteristiche del giacimento.
Nel 1981 ebbe inizio una prima campagna di scavi condotta con criteri scientifici dal prof. Lorenzo Sorbini, direttore, all'epoca, del Museo Civico di Storia Naturale di Verona dove sono conservati buona parte dei reperti recuperati con gli scavi.
Altre campagne sono state regolarmente organizzate nel 1982, 1983, 1984. Gli scavi hanno portato alla luce oltre 2000 pezzi.
La maggior parte dei fossili è costituita da pesci perché nel Pliocene tutta la zona del giacimento era sommersa dal mare, come gran parte dell'Italia.
Il deposito di pesci fossili del Marecchia è importante perché è stato trovato un largo numero di esemplari interessantissimi: molti generi infatti non erano mai stati trovati nel bacino del Mediterraneo.
Sono stati trovati, per esempio, fossili di pesci oggi viventi in acque tropicali e subtropicali (Oceano Indiano e Pacifico).
Il Parco della Cava, dedicato al giacimento fossilifero del Marecchia, realizzato con il contributo della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Rimini, è stato inaugurato il 20 Maggio 2000 alla presenza di numerose autorità.
E' possibile richiedere visite guidate al Parco della Cava nel periodo Aprile/Ottobre, previo appuntamento con l'Ufficio Turismo del Comune.
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