Scopriamo i palazzi storici presenti nella località di Poggio Berni nell'entroterra riminese. Luoghi ricchi di storia oggi usati per cerimonie e congressi.

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INDICE
  1. Palazzo Marcosanti
  2. Palazzo Tosi
  3. Palazzo Borghesi
  4. Palazzo Astolfi

Palazzo Marcosanti

Nella splendida cornice della Valmarecchia, dove storia e natura si intrecciano per tessere un mosaico unico di odori, colori, percezioni dilatate e lontane, interrotte da lunghi silenzi, si erge il Castello Marcosanti, antica fortezza malatestiana riportata al suo vecchio fascino dagli attuali propietari con opera paziente e appassionata.

L’edificio, che risale alla fine del XIII Sec., vanta una storia suggestiva, memorevole dimora delle più illustri casate del nostro paese: i Malatesta, i Della Rovere, i Doria, i Montefeltro, i Gonzaga, i Medici e gli Albani, fino a quando, sullo scorcio del XIX Sec., veniva venduto all’Avv. Paolo Marcosanti.

Il complesso, che sorge su una collina, tra le valli dei fiumi Uso e Marecchia, a oltre 100 metri sul livello del mare, offre uno splendido colpo d’occhio, un panorama variegato di forme e articolazioni cromatiche, che va dai profili suggestivi di San Marino al blu intenso della costa adriatica, che si può ammirare nel tratto da Ravenna a Rimini.

Castello Marcosanti è uno dei complessi fortilizi più antichi e meglio conservati dell’entroterra riminese.

L’antico palazzo malatestiano della Tomba di Poggio Berni conserva ancora le sue strutture e due splendidi portali ogivali databili agli inizi del XIV sec.: uno in pietra d’Istria e l’altro, interno, in cotto. Quest’ultimo presenta un archivolto ornato dal motivo araldico della scacchiera.

Palazzo Tosi

Palazzo Tosi fa parte delle emergenze di carattere storico-architettonico presenti sul territorio riminese: si tratta infatti di uno degli ultimi esempi esistenti, di antiche dimore nobiliari fortificate.

La sua esistenza è documentata dalla prima metà del XIV sec., come possesso dei Malatesta di Rimini. In questi documenti l’edificio è denominato Tomba Poggiano.

L’edificio denuncia chiaramente la sua origine di antico complesso fortificato con aperture, muri compatti, apparato decorativo molto sobrio e semplificato.

E’ la risultante di crescite graduali e rimaneggiamenti succedutisi nel tempo. Al centro della corte è visibile la traccia di un pozzo sottostante utilizzato per attingere l’acqua per i vari usi.

I due portali del fronte principale sono stati rimaneggiati e impreziositi dal rivestimento in cotto lavorato tipico di edifici neoclassici ottocenteschi anche riminesi.

La porta a doppia partita di destra, presenta una lavorazione a bugnato di ispirazione neo gotica che risale probabilmente alla fine del XIX secolo.

Risalgono invece all’ottocento altri elementi quali: la facciata della cappella, le colonnine in cemento con le ringhiere in ferro lavorato ai lati dello scalone centrale, gli anelli anch’essi in ferro fissati ai muri esterni dalla particolare lavorazione raffigurante un rettile.

Palazzo Borghesi

Circa 500 anni fa, nella Chiesa di Canonica c’era un convento dei cosiddetti “Frati Bianchi” che avevano il controllo di tutto il circondario.

Si suppone, da come è stato costruito il muro di cinta dell’attuale orto, che il caseggiato adiacente, in un primo momento, fosse una sua appendice (probabile residenza di un vescovo).

Tale costruzione venne poi acquistata dalla famiglia Marcosanti, nobili del posto, che l’hanno poi trasformata in una villa residenziale abbellendo i soffitti con pregiati affreschi d’epoca.

I migliori, risalenti all’ottocento, sono quelli che adornano il salone centrale o salone delle feste.

Interessanti sono pure il grande parco che circonda il caseggiato e la cappella privata (1705) ancora consacrata.

Palazzo Astolfi

Sorto su antiche fondazioni medievali ancora visibili nelle grotte delle cantinePalazzo Astolfi (già Palazzo Giliendi) è stato ristrutturato ed adibito a residenza di campagna di un alto prelato della curia alla fine del XVIII Sec., di cui rimangono a testimonianza alcuni stemmi Arcivescovili.

A tutt’oggi presenta le sue caratteristiche settecentesche nelle strutture esterne, in particolare nella facciata, nel parco e nella corte con pozzo.

Internamente, nel piano nobile si possono ammirare gli ampi saloni con soffitti a volta affrescati ed un tipico forno per il pane nella cucina con vecchie travi a vista al piano inferiore.

Nel XIX Sec., nelle cantine è stato allestito un frantoio per olio che serviva tutta la valle e del quale sono rimaste alcune vecchie macine in pietra.

Particolarmente felice è la posizione di questa villa da cui si domina il vasto panorama della valle dell’Uso fino al mare, da Rimini ai lidi Ravennati da una parte e i colli del Montefeltro dall’altra.