Montegridolfo

Il paesello è ricchissimo di bellezze naturali e strutturali e passeggiando tra le strette e pittoresche viuzze, si può sostare in una delle caratteristiche locande

Un santuario e una chiesa parrocchiale (conserva un affresco del XV secolo e una tela del Cagnacci), sono l'artistica testimonianza della pietà religiosa della gente del luogo. 

Da visitare è il Santuario della Beata Vergine delle Grazie che è stato ricostruito nel XVIII secolo dopo che era andata distrutta la precedente chiesetta risalente al 1548. In quei tempi si verificarono alcune miracolose apparizioni della Madonna a una giovane ragazza.

Una delle apparizioni è raffigurata in una tela di Pompeo Morganti da Fano e le stesse hanno interessato Papa Paolo II. 

La Chiesa parrocchiale è invece intitolata a San Rocco e ospita anche due affreschi, uno dei quali attribuito al Pinturicchio.

INDICE
  1. La storia del comune di Montegridolfo
  2. Comuni e località limitrofe

La storia del comune di Montegridolfo

Montegridolfo
Il nome “Mons Gredulphus” ha origine dalla famiglia riminese dei Gridolfi, che nel XIII secolo dominò questo borgo che oggi si trova confinante con la Romagna e le Marche.

Proprio la sua collocazione geografica lo rese già nel Medio Evo oggetto di molti appetiti e spesso Montegridolfo fu al centro delle dispute fra Rimini e Urbino, nelle quali si inserirono anche le confinanti località di  Mondaino e Saludecio.

Nel 1366 il castello fu messo a ferro e a fuoco da Ferrantino Novello de’ Malatesti, ma la famiglia riminese di lì a poco provvide a costruire nuove fortificazioni. Con la caduta dei Malatesta, anche Montegridolfo, come gli altri borghi del riminese, passò prima al veneziani e quindi alla Chiesa.

In questo paese visse a lungo Lorenzo Ganganelli, che nella seconda metà del XVIII secolo salì al soglio di Pietro con il nome di Clemente XIV.

Comuni e località limitrofe

Montegridolfo è a un tiro di schioppo da Mondaino (2 km.): ubicato fra la vallata del Conca e quella del Tavollo, è “castello” medioevale, ancora in buone condizioni e cinto di mura.

Un santuario e una chiesa parrocchiale (conserva un affresco del XV secolo e una tela del Cagnacci), sono l’artistica testimonianza della pietà religiosa della gente del luogo.

Il paese è ricco di bellezze naturalistiche e paesaggistiche, vaste sono le tracce dei tempi antichi, rimaste particolarmente impresse nella fisionomia del borgo e nelle tradizioni.

(Da “Atlante Romagnolo” – il Resto del Carlino)