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L'arte di Giotto a RiminiGiottoDi opere di Giotto nella chiesa francescana di Rimini, ricerche recenti hanno dimostrato non solo la piena attendibilità sulla presenza di questo artista nella provincia Romagnola, ma anche il fatto che le informazioni su Giotto sono state raccolte entro il 1308. Questa scoperta ha contribuito a sciogliere la questione, molto dibattuta dagli specialisti, della datazione del soggiorno riminese del pittore, che oggi si tende a collocare verso il 1300, poco prima o poco dopo il viaggio a Roma. E' possibile che, oltre che per i Francescani, Giotto abbia lavorato per Malatesta da Verucchio, che proprio in questo periodo stava affermando il suo potere e intratteneva stretti rapporti con i frati minori.
La studiosa inglese Dillian Gordon ha infine proposto che provenga da Rimini un complesso di sette tavolette di Giotto con Storie di Cristo, ora distribuite tra vari musei (New York, Metropolitan Museum: Natività-Epifania; Boston, Isabella Stewart Gardner Museum: Presentazione al Tempio; Monaco, Alte Pinakothek: Ultima Cena, Crocifissione e Discesa al Limbo; Settignano, Collezione Berenson: Deposizione nel Sepolcro; Londra, National Gallery: Pentecoste), ma la sua ipotesi non è stata presa in grande considerazione dalla comunità scientifica.
Anche in questo aspetto, l'importante tradizione del Trecento riminese rivela il suo debito nei confronti di Giotto. La critica si è divisa tra una datazione posteriore al soggiorno padovano (1303-1305) e una anteriore. Questa seconda posizione sembra prevalere nei contributi più recenti, che sottolineano nel dipinto la presenza di caratteri stilistici intermedi tra il Crocifisso di Santa Maria Novella a Firenze, ritenuto una delle più antiche opere giottesche, e quello per la cappella degli Scrovegni a Padova. La tavola di Rimini, infatti, si differenzia dalla croce fiorentina per la maggiore finezza della figura del Cristo, che prelude alle soluzioni più raffinate sperimentate nelle opere successive, e mantiene tuttavia la netta definizione cromatica delle opere giovanili. Alcuni rilievi sulla tecnica eseguiti di recente, in relazione al restauro del Crocifisso fiorentino, hanno messo in evidenza anche le affinità di stesura pittorica. D'altronde, le opere di Giotto che rivelano le maggiori affinità stilistiche con il Crocifisso riminese sono le Stigmate di San Francesco ora al Louvre e con il polittico di Badia degli Uffizi, generalmente collocati in una fase abbastanza precoce. Un altro possibile indizio per la datazione potrebbe essere un foglio miniato di Neri da Rimini con la data 1300 (Venezia, Fondazione Cini), in cui le figure a mezzo busto della Vergine e di San Giovanni potrebbero rispecchiare quelle un tempo presenti nel Crocifisso giottesco. Nonostante la complessità della "qustione riminese" il Crocifisso di Giotto è una tappa fondamentale per il turismo a Rimini. |
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