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Arte rinascimentale a RiminiDuccioA Rimini dal 1449 al 1457 è impegnato come progettista e, parzialmente, come esecutore della decorazione a rilievi dell'interno, del Tempio malatestiano. La decorazione prevedeva una specie di enciclopedia medievale, con inserti di figure paganeggianti, a fini celebrativi del committente Sigismondo Pandolfo Maletesta e della sua dinastia, a detta di Valturio il programma iconografico venne redatto dal comittente stesso, ma più realistiacmente potrebbe essere stato ideato dagli intelletuali raccolti alla corte malatestiana (Basino da Parma, Roberto Valturio, Poggio Bracciolini), il contenuto erudito ed enigmatico è adatto solo per una fruizione di dotti.
il secondo detto Il naufragio di Sigismondo in vista dell'isola Fortunata è stato tratta dal poemetto laudatorio di Basinio Basini, nella scena un uomo in una barca rema in mezzo a un mare agitato e popolato di mostri marini si riconoscono tre isole ognuna co un diverso aniamle un uccello, un leone e un elefante, queste tre cappelle si trovano sulla parete di destra a sinistra troviamo la cappella delle Arti Liberali e delle Muse, con in aggiunta alle Arti ad Apollo ed alle Muse troviamo le allegorie della Filosofia, della Botanica, della Concordia e della Musica, la cappella successiva è con giochi di putti in diciotto riquadri detta dei giochi infantili o dell'Angelo Custode, ultima è la cappella della Madonna dell'Acqua, con Sibille, Profeti, e il trionfo di Mineva; nell'edificio il monogramma con il ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta da Rimini, di profilo e coronato dall'alloro come un generale romano è sparso tra i rilievi tanto da diventare il lietmotiv di tutto il tempio. Un simile complesso celebrativo, dove in una tempio cristiano viene celebrato un uomo e la sua dinastia, in cui l'interno si fonde la cultura gotica e quella pagana, a quel tempo era possibile solo in una città provinciale, governata da un uomo con precisi intenti politici di autocelebrazione. Di questo tempio Pio II scrisse ch'era "piena d'opere pagane al punto che sembra meno una chiesa cristiana che non il tempio degli infedeli adoratori del demonio". Leon Battista AlbertiLeon Battista Alberti nacque a Genova nel 1404.
La facciata composta di conci lisci a ordini sovrapposti, è divisa in senso verticale da lesene e in senso orizzontale da cornici marcapiano. Sempre per Rucellai seguì altre opere: la Cappella di San Pancrazio e il compimento della facciata di Santa Maria Novella, adottando in quest'ultima un rivestimento a marmi policromi seguendo un disegno chiaro e lineare. © Testi depositati Dott. Francesco Piersimoni |
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